Genoveffa De Troia

La peregrinatio di Genoveffa

Di città in città

A dispetto della precaria condizione fisica che fin da piccola ha segnato la Venerabile Genoveffa De Troia, sono stati numerosi, durante il corso della sua vita, i viaggi, alcuni lunghi, altri brevi. Il motore di questi continui trasferimenti era purtroppo la povertà, da sempre di casa nella famiglia De Troia.

Genoveffa, in giovane età, per aiutare la famiglia, dovette lasciare la sua città natale, Lucera, per trasferirsi a Trani, dove avrebbe trovato impiego come servetta, presso la famiglia Perrone-Capano. Era il 1900 e Genoveffa aveva già ben chiaro dentro di lei il destino di sofferenze che il Signore le aveva preparato ed avvertiva sul suo corpo i primi segni del martirio. Nonostante ciò non si perse d’animo e tra mille sofferenze provò instancabilmente e con dedizione cristiana, a lavorare presso la dimora tranese.
Genoveffa durante la sua permanenza nella città, mise a dura prova il suo fisico, cibandosi di poco, trascurando se stessa e inviando gran parte della paga a Lucera, presso la casa dei genitori.

Come ci riferisce Ferdinando da Riese Pio X, nel suo libro “Su un letto per il mondo senza confini”, la madre, dopo un mese, riportò la figlia a casa, presagendo che nel tempo il suo corpo non avrebbe potuto reggere una tale fatica. I De Troia riabbracceranno la dura povertà in oltre che la stremata figlia.

Finalmente, nel 1913, il padre Pasquale, troverà un impiego presso la città di Foggia e la famiglia De Troia sarà dunque costretta a trasferirsi nel capoluogo daunio, non senza sofferenze. È questa la terza città nella quale vivrà Genoveffa e dove rimarrà fino alla morte, ad eccezione degli anni tra il 1943 ed il 1945, periodo nel quale le forze Alleate bombardarono la città di Foggia. Anche Genoveffa, come tanti cittadini foggiani, dovette cercare riparo nei vicini paesi.

La Venerabile troverà accoglienza a Troia. Durante la sua permanenza nel paese, morirà anche la madre. Genoveffa al suo ritorno a Foggia, si ritroverà priva di affetti familiari, circondata però dall’inesauribile amore dei tanti amici e benefattori che nel tempo l’avevano conosciuta.

I diversi trasferimenti di Genoveffa De Troia durante gli anni della sua vita, tra le città di Lucera, Trani, Foggia e Troia.
I diversi trasferimenti di Genoveffa De Troia durante gli anni della sua vita, tra le città di Lucera, Trani, Foggia e Troia.

1. Lucera 1887 – 1913
2. Trani 1900
3. Foggia 1913-1949
4. Troia 1943
– 1945

Di abitazione in abitazione

Fin dal suo arrivo, la permanenza nella città di Foggia, non sarà facile per Genoveffa. Come su descritto, nel 1913, il padre troverà impiego nel capoluogo daunio. Genoveffa viaggerà in un carretto adagiata su un pagliericcio adibito a giaciglio.

Una volta arrivati presso l’abitazione deputata ad ospitarli, sita in Corso Vittorio Emanuele, non si faranno attendere le rimostranze del padrone di casa, che “caccerà” gli affittuari dopo aver visto la Venerabile versare in codizioni di salute precarie, temendo fosse affetta da una malattia infettiva.

I De Troia, come Maria e Giuseppe a Betlemme, sono costretti a cercare rapidamente una nuova dimora. Troveranno infine riparo in Corso Giannone 105, in una casa di un solo vano, ai piedi di una scala.
La famiglia abiterà in questa via per ben 16 anni; prima al suddetto civico, poi al numero 142, dove purtroppo troverà la morte il padre della Serafica.

Le due donne, rimaste sole, nel 1929, dovranno lasciare anche la seconda casa del Corso, in quanto per essa era stato previsto l’abbattimento e troveranno riparo in un pianterreno in via San Lorenzo, di fronte alla chiesa di Santo Stefano.
L’umidità di questo ambiente costringerà le due ad un nuovo trasferimento, questa volta in via Giovanni Urbano.

Sarà grazie all’interessamento di Padre Angelico da Sarno, che Genoveffa, nel 1940, si trasferirà nel luogo che diventerà poi la sua “Celletta”. Lo stabile di Via Briglia, 3 (oggi Via Genoveffa De Troia), venne acquistato da anime buone e concesso ad uso della Venerabile e di sua madre.

Da questa casa Genoveffa si allontanerà solo tra gli anni 1943 e 1945, come su detto, a causa della Guerra. Al suo ritorno chiederà di alzare, nell’ambiente già di per se angusto, tre pareti, in modo da creare una vera e propria cella monastica, nella quale la Venerabile trascorrerà in contemplazione gli ultimi anni della sua vita terrena.

Le diverse abitazioni dove Genoveffa De Troia ha vissuto, nella città di Foggia.
Le diverse abitazioni dove Genoveffa De Troia ha vissuto, nella città di Foggia.

1. Corso Giannone, 105 e 142 – 1913 – 1929
2. Via San Lorenzo – dal 1929
3. Via Urbano – fino al 1940
4. Via Briglia, 3 – 1940 – 1949

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